Sopravvissuti al mare e alle maree, al
tempo e all’incuria, destinati all’oblio
se non fossero “venuti a galla” nelle
acque joniche di Riace, curati come
ammalati di un lungo letargo, i Bronzi
ritornano a far parte del nostro immaginario
più potenti che mai e, in occasione
del loro rientro nei locali appositamente
attrezzati per ospitarli, nel
piacentiniano Museo Archeologico
Nazionale di Reggio Calabria, dopo
una loro permanenza nella sede del
Consiglio Regionale per il loro restauro,
si è pensato di rendere omaggio ai
due guerrieri che tanta polemica storiografica
hanno generato, nonché
multiple interpretazioni sulla loro provenienza,
chiedendo ad artisti, architetti
e designer noti nel panorama internazionale
di dare una loro interpretazione
delle sculture ritenute, non
torto, tra le più belle della statuaria
bronzea mondiale.
I maestri dall’indubbia fama: Bruno Barla,
Andrea Branzi, Giuliana Cunéaz,
Riccardo Dalisi, Marco Dezzi Bardeschi,
José Ignacio González,
Ugo La Pietra, Alessandro Mendini,
Franco Purini, Denis Santachiara,
Marcello Sèstito, Nik Spatari, Liu Tiefei,
Wang Jianzhong, provenienti
dai vari angoli del mondo, invitati a
tale iniziativa sono stati chiamati ad interrogarsi
sulle due sculture secondo
le loro aspirazioni o tendenze culturali,
coinvolgendole entro un alveo interpretativo
che ha generato nuove valenze in merito
alle statue più controverse della storia.
Inaugurazione e vernissage 30 aprile ore 18
Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria
A cura di Marcello Sèstito
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