LO SPONSOR DEL BENE CULTURALE COME TUTORE DEL SUO VALORE D’ESISTENZA
Lezione di Francesco Forte
1 aprile ore 11.00 Aula D4
I beni culturali hanno due valori, di uso e di esistenza. Vengono tutelati per l’uso delle generazioni future e per sé stessi.
Ma ogni intervento di manutenzione, recupero, valorizzazione ha costi rilevanti. Un prezzo che va abbassato perché l’uso diffuso sviluppa l’educazione e l’offerta turistica.
Da ciò nasce l’opzione di chiedere che il bene culturale venga sponsorizzato. Accade così anche per la sponsorizzazione delle squadre di calcio o di altri sport. Lo sponsor sportivo, però, rimane un soggetto esterno, anche quando sia il “patron” del club che gestisce quella squadra. Lo sponsor del bene culturale si può configurare come suo tutore. Si crea, allora, una nuova sinergia fra operatore pubblico e operatore di mercato, che comporta un passo avanti molto rilevante.
Ma il tutore può contaminare il bene tutelato, coinvolgendolo in una atmosfera consumista, che lede la “nobiltà” della sua identità. Qui ci soccorre il riferimento al Museo, che ha come fine fondamentale l’educazione. Ciò vale anche per il bene culturale sponsorizzato. Lo sponsor-tutore lo curerà e gestirà come “museo vivente”.
La Calabria ha molti beni culturali da valorizzare e promuovere, che attendono uno sponsor-tutore. Nasceranno, così, nuove opportunità di valorizzazione dei suoi brand e del suo turismo.
La lezione in oggetto si inserisce in un ciclo d'incontri avviato il 4 marzo 2015 con un seminario sui beni comuni ambientali e culturali e la loro sostenibilità e che proseguirà con altri due seminari il 28 e il 29 aprile 2015, dedicati rispettivamente alla Tassazione patrimoniale immobiliare diretta e indiretta in Italia e a livello internazionale e alla Politica economica e fiscale per gli immobili facenti parte del patrimonio culturale.