Al via la Scuola di cultura politica che l’Istituto superiore europeo di studi politici (Isesp) ha creato in collaborazione con il DiGiEc dell’Università Mediterranea ed il patrocinio dell’Ordine degli Avvocati di Reggio.
Sabato 31 ottobre l’Atelier di Architettura ha ospitato il tavolo con Daniele Cananzi - associato di Filosofia del Diritto, Nico D’Ascola – ordinario di Diritto Penale e Giovanni Castellaneta, diplomatico di lunga esperienza, che ha tenuto la prolusione “Vortice mondiale se geopolitica e storia tornano a mescolarsi”.
Con tono pacato, Castellaneta ha utilizzato l’esperienza negli scenari dalla Guerra fredda al crollo del comunismo, per disegnare il quadro attuale incentrato sul Mediterraneo. Destino, è la parola più volte utilizzata per definire il ruolo dell’Europa, dell’Italia, della Calabria all’interno degli scomposti e precari equilibri post URSS e post primavere nordafricane. Non c’è spazio per la scelta di non scegliere: il ruolo del nostro Paese è determinato dalla geografia, dalla storia e dalla cultura che ne ha determinato il peso e l’influenza sulla geopolitica mondiale.
Così il paradosso “Al centro di tutto, estranea a tutto” in cui l’Italia, rispetto anche all’Europa si trova in questi anni, nasce dall’incapacità della Nato a ritagliarsi un ruolo e al sistematico sottrarsi del nostro Paese rispetto all’impegno in Medio Oriente e nord Africa.
La Russia di Putin e la Turchia di Erdogan hanno riempito questo vuoto, mentre le conseguenze sotto forma di un interminabile flusso migratorio tra Italia e Grecia, impongono scelte non più rimandabili. Il Pacifico ha sostituito il Mediterraneo. L’Italia dovrà fare ricorso alla sua tradizione diplomatica, alla raffinata capacità di interlocutore affidabile tra Est ed Ovest, se intende non solo subire ma abbracciare e compiere il suo destino.