Liceo Da Vinci di Reggio, Massachusetts Institute of Technology, passando per l’Università di Bologna. In breve la formazione di Salvatore Vitale che, scrive nella sua pagina del MIT, già a 10 anni aveva deciso di fare lo scienziato.
Non è passato molto tempo e lo troviamo oggi nell’Aula Magna d’Ingegneria della Mediterranea a raccontare la scoperta a cui ha contribuito, che lo ha fatto conoscere e che ha messo la S maiuscola davanti al mestiere che si è scelto.
Con la passione e la concretezza di chi la ricerca la fa davvero, ha affrontato l’impresa di accompagnare un pubblico composto soprattutto dai ragazzi del suo Liceo, a comprendere le onde gravitazionali, recente scoperta a cui si è giunti grazie anche ad un algoritmo da lui creato.
L’ultima conferma alle intuizioni di Einstein è stata presentata dopo i saluti del Direttore generale Marcello Zimbone, del prof. Giacomo Messina – direttore del DIIES, e della dirigente del Liceo Da Vinci, Giuseppina Princi.
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“Sono molte le cose che non sappiamo, ma questo vuol dire che ancora c’è molto lavoro”. E rispetto al solitario scienziato dell’era moderna e allo stesso genio della Relatività, molto è cambiato nella ricerca: apparecchiature complesse, tunnel di chilometri, collaborazioni internazionali e molti, molti soldi.
Un mix complesso ed affascinante che consentirà nuove scoperte. Ma la curiosità e l’intuizione di Scienziati come Salvatore Vitale, restano il vero motore che spinge il confine dello spazio-tempo un pochino più avanti.
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