Gli studi dell’impianto urbano della polis achea hanno avuto grande impulso per la realizzazione di un piano programmatico messo in atto dall’allora Soprintendenza archeologica della Calabria, che ha indirizzato la ricerca oltre che sull’area sacra del tempio dorico anche sull’abitato: le case, il sistema viario. In particolare, per l’età ellenistica, è stato individuato ed in gran parte ipotizzato un impianto regolare per strigas, simile a quello della vicina Locri e di altre poleis calabresi (Laos, Terina). Le case raggruppate in lotti stretti e lunghi con il lato corto parallelo alla costa, sono del tipo a pastàs con cortile interno privo di copertura, secondo la tradizione mediterranea. Sono stati definiti anche alcuni spazi pubblici: l’agorà e le terme, queste ultime con bagno circolare e vasche per abluzioni singole e grande ambiente con piscina rettangolare pavimentata a mosaico decorato con figure di draghi, delfini e un ippocampo. Si tratta del più antico mosaico rinvenuto in Magna Grecia e Sicilia poiché è datato alla fine del IV sec.a.C.
Francesco A. Cuteri
Monasteri e luoghi di culto medievali tra l’Assi e lo Stilaro
Nel territorio che in età bizantina faceva capo al kastron di Stilo, e che nel corso del medioevo vedrà sorgere e svilupparsi importanti centri abitati quali Bivongi, Monasterace e Pazzano, le fonti storiche e le testimonianze architettoniche ed archeologiche documentano l’esistenza di numerosi nuclei monastici e di tanti luoghi di culto: La grotta di Monte Stella a Pazzano, la Cattolica di Stilo, il monastero di San Giovanni Theristìs a Bivongi, e la chiesa di San Marco prope litus maris di Monasterace. Queste testimonianze, e tante altre ancora distribuite in un territorio impregnato di spiritualità, riconducono ad uno straordinario mescolarsi di espressioni eremitiche e monastiche, ed a forme di popolamento rurale che hanno reso questa terra, posta in mesopotamìa fra l’Assi e lo Stilaro, generosa e santa.