Il 21 marzo, nella sala riunioni della Direzione del dArTe, l’imprenditore Antonino De Masi e il direttore del Dipartimento, prof. Adolfo Santini, hanno firmato una convenzione per le attività riguardanti “l’ingegnerizzazione del progetto per la realizzazione del prototipo”, sullo sviluppo sperimentale e ricerca pre - industriale del modulo abitativo HOME S2, che si trova nella sua II fase di lavoro avviata nel mese di gennaio 2019.
Dopo la riunione tecnica tenuta con il gruppo di lavoro in cui ricercatori, dottorandi, professionisti e gli innovatori della start up PMopenalab, si è sottoscritto l’accordo alla presenza della prof.ssa Consuelo Nava, team manager e responsabile scientifico del progetto Home S2 e il prof. Alberto De Capua, responsabile delle attività commissionate all’unità del dArTe.
Questa II fase vede il team impegnato nell’ingegnerizzazione del progetto per la realizzazione del prototipo entro dicembre 2019 presso le officine De Masi nell’area industriale di Gioia Tauro.
Una straordinaria occasione di quel rapporto tra Università e Territorio che il prof. Santini ha salutato come unica occasione per rilanciare il legame tra la comunità scientifica e il mondo della produzione esistente nella zona in cui l’Ateneo opera. Inoltre, l’accordo eleva il livello di competitività dei professionisti che si formano presso la Mediterranea e che possono rappresentare il futuro di una Regione che troppo spesso vede andar via le migliori intelligenze ed esperienze.
Antonino De Masi, ha sottolineato il valore sociale di questo rapporto cercato con l’Università e il Dipartimento reggino, in quell’impegno continuo che vede l’imprenditore investire tempo, visioni ed economie personali in sfide convinte di resistenza e sviluppo per il territorio calabrese e quindi auspicando anche in questo progetto un “made in Calabria” ad alti livelli competitivi.
Interviene la prof.ssa Nava, illustrando l’iter progettuale della sperimentazione Home S2 e le caratteristiche principali del prodotto. “Home S2 è un modulo abitativo a doppia sicurezza (ambientale e sismica), trasportabile con carico ordinario e realizzato fuori cantiere secondo un’industrializzazione evoluta applicata alla metalmeccanica avanzata, con alte qualità di abitabilità e prestazioni energetiche, versatile su differenti superfici e accessibile. Capace di configurare con più moduli dei veri e propri distretti energetici autosufficienti, con risposte efficaci in caso di emergenza (sismica e migratoria), quartieri urbani e periurbani temporanei per piani di riqualificazione, insediamenti a supporto di investimenti produttivi-agricoli.”
Il prof. De Capua sottolinea anche l’alto valore formativo dell’esperienza che vede un modello di collaborazione in grado di offrire opportunità e scambio di esperienze a giovani ricercatori presenti nel team di progetto. Presentazioni pubbliche ed aperte ad interessati sono in programma durante il progress dei lavori dentro e fuori l’Ateneo reggino.
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